Test
Ciclismo
TEST INCREMENTALE E TEST DI MADER (con analisi del lattato ematico)
sono test volti alla determinazione della frequenza cardiaca dii soglia anaerobica e potenza corrispondente nel caso del ciclismo. Il protocollo viene ottimizzato tramite il il prelievo del lattato ematico durante lo sforzo in modo tale da ottenere la curva f.c./ lattato e potenza / lattato.
TEST POTENZA/CADENZA
Questo test serve per valutare la forza massima applicata alle varie cadenze di pedalata (RPM) evidenziando anche il picco di potenza massima e l’andamento della potenza alle diverse cadenze (RPM).
TEST WINGATE
questo test fa parte delle procedure anaerobiche utilizzate per il calcolo prestazionale. Si rilevano il picco di potenza, il tempo per raggiungerlo il power drop, ossia il calo di potenza dall’inizio alla fine del test e la potenza media meccanica.
Corsa
TEST INCREMENTALE (con analisi del lattato ematico)
Il primo e storicamente più diffuso test incrementale da campo per la determinazione della soglia anaerobica è il test di Conconi, test ideato nei primi anni ottanta appunto dal professor Conconi noto ricercatore presso l’università di Ferrara.
Si basa sul concetto per cui la frequenza cardiaca aumenta linearmente con l’intensità dello sforzo fino a quando viene mantenuto organicamente l’equilibrio metabolico (steady state); successivamente pur incrementando il ritmo, ossia la velocità di esecuzione, le pulsazioni cardiache tendono a stabilizzarsi vicino ai valori massimi e non si ha più una crescita lineare. I dati vengono riportati su di un grafico dal quale si evidenzia il punto di deflessione della curva ad indicare la potenza e la frequenza cardiaca critica, parametri che definiscono la soglia anaerobica dell’atleta. Da questi parametri si possono calcolare in percentuale i diversi range di allenamento.
A complemento di tale protocollo possiamo verificare anche il grado di acidosi accumulato durante l’esercizio attraverso più prelievi di sangue capillare fino a raggiungere il massimo lattato prodotto e la corrispondente tolleranza lattacida.
IL TEST DI MADER
Il test di Mader è un test incrementale fondamentalmente di semplice esecuzione. Si sottopone l’atleta ad una serie di carichi crescenti. Si possono utilizzare step da 1000 metri o da 1200 metri, distanza corrispondente ad un minutaggio minimo per garantire lo steady state ad ogni step. Il controllo del lattato avviene al termine di ogni prova e a seguire si propone all’atleta un successivo step con incremento della velocità di 0,5 – 1 km/h. Tra uno step e il successivo è previsto un recupero di almeno 1’00”.
In definitiva il test di Mader permette di individuare 2 valori importanti per poter personalizzare l’allenamento di ogni singolo atleta ossia i valori di velocità e frequenza cardiaca corrispondenti a 2 mMoli di lattato che in letteratura individuano la soglia anaerobica e i valori corrispondenti a 4 mMoli di lattato che individuano la soglia anaerobica.
IL TEST DI ASTRAND
Il test di Astrand ha l’obiettivo di quantificare con modalità indiretta il massimo consumo di ossigeno (VO2max) di un soggetto. Tale parametro corrisponde alla massima quantità di ossigeno che un individuo è capace di utilizzare nell’unità di tempo( 1’00” ) e rappresenta perciò l’espressione della sua potenza aerobica. Possedere un alto valore di consumo di ossigeno per un atleta equivale a produrre maggiore energia attraverso il meccanismo aerobico senza attingere in maniera preponderante al meccanismo anaerobico con il conseguente accumulo di acido lattico e la inevitabile conseguente riduzione della performance negli sforzi di lunga durata. Il test consiste nel far eseguire all’atleta dopo il necessario riscaldamento una corsa al treadmill a velocità costante e a pendenza variabile.
La velocità da mantenere è di 8km/h, il primo step da 3’ viene eseguito a pendenza 0% e successivamente seguono step di 2 minuti all’uno dove la pendenza viene aumenta del 2,5 % a step. Il test termina quando il soggetto non è più in grado di sopportare un ulteriore incremento di pendenza.
Utilizzando la formula sotto riportata il metodologo è in grado di stabilire in maniera indiretta il massimo consumo di ossigeno dell’atleta in questione e di compararlo tramite tabelle dettagliate, al fine di valutarne lo stato di forma.
VO2 max = (Tempo effettuato nel test × 1.444) + 14.99
dove il tempo rappresenta la durata dell’esercizio espressa in minuti e frazioni di secondo (per esempio se il test dura 12 minuti e 30 secondi T= 12.5)
Programmi personalizzati
La corretta pianificazione dell’allenamento diventa garanzia di buona preparazione e consente ottime probabilità di successo; personalizzare gli allenamenti sulla base delle proprie possibilità ed esigenze, lavorative, di famiglia, personali in genere, diventa fondamentale per la razionalizzazione e l’efficacia del lavoro.
Il tutto ovviamente coadiuvato da alcuni parametri oggettivi determinabili attraverso le valutazioni funzionali. Sarà pertanto costruito un vestito su misura per l’atleta mirando gli obiettivi agonistici eventualmente pianificati.
Mental coach
Consapevolezza della proprie capacità, sia fisiche che mentali, comunicazione efficace con il team, gestione della fatica e dello stress, apprendimento di tecniche di preparazione mentale per ottenere la prestazione ottimale, gestione dell’errore e dell’insuccesso, percorsi personalizzati per affiancare l’atleta durante l’infortunio.